Concetto di pertinenza nel mondo SEO
Perché quel contenuto è in prima pagina su Google e il mio no?
Te lo sei mai chiesto?
I motivi possono essere tantissimi.
Tuttavia, vorrei aiutarti a comprendere un aspetto, che è davvero fondamentale.
Non ti sottopongo trucchetti, formule magiche e non ti parlo di annunci a pagamento.
Ti parlo di pertinenza dei contenuti.
Concetto che anche senza una laurea in informatica, in ingegneria, un diploma tecnico e/o esperienza nel campo potrai capire senza problemi.
Scrittura testi: cosa suggerisce Google?
Cosa accade quando una persona cerca qualcosa sul motore di ricerca più usato al mondo?
Google ci dice che “la comprensione del significato della ricerca è di cruciale importanza per fornire risposte buone agli utenti.”
Analizziamo cosa accade passo dopo passo.
- Apri “Google” e compi una cosiddetta “query di ricerca”.
Per query si intende l’insieme di parole chiave (keywords) con cui un utente esprime un’intenzione di ricerca sul Web (chiamata tecnicamente search intent) attraverso l’uso di un motore di ricerca.
Cosa succede a questo punto?
- Lo “spider” interno a Google analizza il significato delle parole usate nella tua query di ricerca.
Costruisce dei modelli linguistici per decifrare le stringhe di parole da cercare nell’indice, riuscendo ad interpretare eventuali errori ortografici, oltre a tentare di comprendere a livello semantico il tipo di richiesta inserita dall’utente.
- Poi l’algoritmo cerca i termini per trovare le pagine corrispondenti più appropriate, in seguito analizza la frequenza e la posizione di tali parole nei titoli, nelle intestazioni o nel corpo di una pagina.
Google cerca di capire quale tipo di informazioni l’utente sta ricercando e di che profondità essa è.
Se vi sono parole che indicano l’esigenza di un’informazione specifica (ad esempio recensione, prezzo, orari di apertura) oppure se l’utente cerca un’attività nelle vicinanze …
Quando una pagina web contiene le stesse parole che l’utente ricerca, significa che quelle informazioni sono pertinenti.
E questa pertinenza è più probabile se queste fatidiche parole chiave sono presenti nella pagina, nelle intestazioni o nel corpo del testo.
Ma oltre a questa “corrispondenza” Google utilizza dati (aggregati e anonimi) sulle interazioni per valutare quali risultati di ricerca sono pertinenti rispetto alle query.
Cito testualmente:
Quando cerchi la parola “cani” non significa che tu voglia trovare una pagina in cui la parola “cani” è ripetuta centinaia di volte. Cerchiamo di capire se la pagina contiene una risposta alla tua query e non una ripetizione della stessa. (Fonte: Google)
Smontiamo, quindi, un primo luogo comune: la parola chiave non va ripetuta X volte affinché il contenuto sia considerato pertinente.
Capirai, dunque, che non vale neppure il trucchetto Anni Novanta di inserire le stesse keyword (parole chiave) all’interno del codice della pagina in modo indiscriminato.
Google stesso ci dice che gli algoritmi di ricerca analizzano le pagine per stabilire se queste includano contenuti pertinenti (ad esempio foto di cani, video o persino un elenco delle razze) controllando che la pagina sia scritta nella stessa lingua in cui è stata posta la domanda, dando priorità alle pagine corrispondenti.
Smontiamo un secondo luogo comune: da nessuna parte è indicata la lunghezza minima di un contenuto, che alcuni attribuiscono per convenzione a 300 parole, ma che non è affatto una regola SEO. La regola da seguire è la qualità e la pertinenza.
Scrittura testi: gli step necessari
Se vuoi ben posizionare un contenuto, ecco cosa devi fare:
1) Fai una buona ricerca di parole chiave che gli utenti utilizzano per trovare il contenuto che vorresti scrivere, confrontando con gli strumenti appositi anche gli “intenti di ricerca”.
2) Scrivi il tuo contenuto nel modo migliore possibile. Nel modo più completo e comprensibile possibile. Se puoi approfondisci, dai la miglior risposta che un utente potrebbe mai desiderare per soddisfare il suo bisogno/esigenza di quel momento.
Una ricerca di Orbit Media Studios condotta su 1001 blogger per cinque anni, ha evidenziato che i risultati migliori li hanno i contenuti di valore (anche “imponenti”) che vengono creati non tanto per soddisfare un ego o per dovere, ma quelli più completi, anche lunghi.
Usa periodi brevi, non far perdere tempo al lettore, ma sii specifico, trattando un tema alla volta, magari dalla A alla Z.
Sii totalmente pertinente rispetto alla ricerca che hai fatto al punto 1.
3) Integra il contenuto con link (autorevoli), immagini, video e/o podcast audio.
4) Scegli un titolo che faccia capire all’utente che il contenuto risponde al suo bisogno.
5) Rileggi tutto a voce alta. Formatta il testo in modo da favorire la lettura e … pubblicalo.
6) Nel corso del tempo aggiorna il tuo contenuto, se necessario. È importante.
Fai attenzione!
Non ti sto dicendo che gli oltre 200 fattori che Google valuta per il posizionamento siano inutili e che le questioni tecniche non esistono, tuttavia se non sei un tecnico intanto basati sui concetti che ti ho fornito in questa mini-guida e sappi che se anche i 200 fattori fossero perfetti ma i tuoi contenuti non sono pertinenti e di qualità non scalerai mai la posizione e le persone faranno fatica a trovarti tramite le ricerche di Google!
Non devi scrivere per Google o per gli strumenti tecnici: scrivi per gli utenti e pensa da … utente!