Non dirmi che non te lo sei mai chiesto.
Non dirmi che non lo hai minimamente pensato.
È un dilemma che attanaglia ciascuno di noi quando ci approcciamo ad un social network.
È la classica domanda che in tanti mi fanno.
Ti spiego perché a questa domanda non c’è una risposta.
Lo faccio cercando di avvallare questa tesi in modo schematico.
Non ci sono bacchette magiche, trucchi nascosti e segreti che possono portarti immediatamente al successo, ma con il tempo, l’energia e la determinazione, ci puoi arrivare (Darren Rowse)
Punto primo: se cerchi formule fai una fatica inutile, non esistono.
Sono categorico nel dirti questo, perché scorciatoie e trucchetti magari qualcuno te li spiega, ma non sono ricette di successo.
Ciò che vale per me non vale per te e lo spiego.
Parla con il tuo pubblico usando la sua lingua e raccontando ciò che gli sta a cuore. (Jonathan Lister)
Punto secondo: ciascuno di noi si rivolge ad un pubblico diverso.
Ti ho già raccontato della fondamentale importanza di ricercare in primis il tuo target di persone a cui riferirti.
Dovrai quindi parlare a lui/lei, che saranno sicuramente diversi dai lui/lei che ho io individuato come mia nicchia di riferimento.
Ciò che funziona o non funziona in campi diversi, in ambienti diversi e con persone diverse è irrimediabilmente… diverso.
E se siamo competitor?
Anche se siamo concorrenti e potenzialmente abbiamo individuato potenziali clienti che possono essere molto simili, in realtà la regola non si smentisce.
Perché?
Una persona non è un’altra persona. Chi è allora? È un essere unico. (Swami Prajnanapada)
Punto terzo: non possiamo e non dobbiamo piacere a tutti.
Oltretutto la nostra unicità e la trasparenza, che ha senso che applichiamo nella nostra comunicazione, farà sì che le persone si abituino ed apprezzino i nostri modi di fare, il nostro modo di trasmettere le cose, che è diverso da quello di altri.
Prenditi il rischio e continua a testare, perché quello che funziona oggi non funzionerà domani, ma quello che ha funzionato ieri potrebbe non funzionare oggi. (Amrita Sahasrabudhe)
Punto quarto: Se non ci sono regole, allora è bene non fermarsi mai.
Abbiamo la possibilità di poter sperimentare, di valutare cosa è più adatto alle persone con cui desideriamo comunicare, stravolgendo le cose quando vediamo che non funzionano.
Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla perseveranza. (Buddha)
Punto quinto: qualità o quantità?
L’unica risposta che posso darti è che per imparare la qualità devi essere tenace, costante e devi lavorare sulla quantità.
Ecco.
Adesso credo che ti sarai convinto/a che non esiste una regola per cui è bene pubblicare 5 post a settimana o ne bastano 3 o ce ne vogliono 14.
Dipende.
Dipende da te, da chi ti ascolta.
Dipende dalla piattaforma e dalle sue regole algoritmiche ovviamente (ma queste valgono per tutti).
L’importante è non demordere e non puntare in basso.
Qualità è soddisfare le necessità del cliente e superare le sue stesse aspettative continuando a migliorarsi. (William Edwards Deming)