Personal branding cos’è
Con l’espressione Personal branding si fa riferimento a quel complesso di strategie messe in atto per promuovere se stessi, le proprie competenze ed esperienze, la propria carriera alla stregua appunto di un brand. Sfruttato in praticamente qualsiasi settore, ha molto a che vedere con il marketing personale. (Inside Marketing)
Le origini del personal branding non si rifanno alla nascita del web 2.0 con l’avvento dei social, ma hanno radici negli Anni Novanta quando l’imprenditore Tom Peters in un articolo del 1997 scrisse:
Qualsiasi sia la mia estrazione sociale o età, io sono di fatto il presidente, amministratore delegato e responsabile Marketing dell’azienda chiamata “Io Spa”. La mia reputazione e la mia credibilità si definiscono tramite la qualità del mio lavoro attuale e passato e determinano la qualità del mio lavoro futuro.
Bene, ma che cos’è allora questo personal branding?
Si tratta di fare marketing per sè stessi, di sapersi valorizzare, dare un valore alla propria professionalità.
Facciamo attenzione, però, a non confondere questo concetto con quello di “visibilità”: i due concetti non sono uno una conseguenza dell’altro nè sono sinonimi.
Vedremo nei prossimi articoli tutti i passaggi necessari per lavorare in questa direzione, ma intanto cerchiamo di inquadrare bene il tema.
Il personal branding è l’insieme del modo in cui descriviamo noi stessi agli altri e del modo in cui le persone descrivono noi.
Secondo qualcuno è ciò “che gli altri dicono di noi quando usciamo dalla stanza”.
E’ perfettamente assimilabile alla reputazione.
Cambia il contesto. Se vogliamo trovare una differenza diciamo che il personal branding riguarda quindi l’influenza nel mercato in cui siamo collocati, la reputazione riguarda più che altro l’approvazione sociale.
In un interessante articolo dell’esperto di reputazione e marketing neozelandese Mark Di Somma, l’autore scrive:
Mentre lavori sui brand per ottenere il massimo ritorno da loro, proteggi la reputazione al fine di preservare credibilità e fiducia. Il brand è proattivo. La reputazione è difensiva. Entrambi sono importanti. Ciascuno può essere danneggiato e la ricaduta influenzerà entrambi.
Personal branding per professionisti: come fare?
Se sei un professionista, hai bisogno di mostrare (e dimostrare) ai tuoi potenziali clienti che sei la figura che stanno cercando per risolvere i loro problemi.
Non basterà che tu lo affermi (anzi dovrai esimerti dal farlo per non risultare presuntuoso/a oltre che metterti alla pari di chi sostiene di essere “professionista esperto, con competenze a 360 gradi…”).
Dovrai farti trovare ed attirare i clienti grazie al tuo personal branding.
Ecco i 7 elementi (+1) da tenere in considerazione per la TUA strategia di personal branding.
- Conosci il tuo pubblico
- Apri un blog
- Apri/Cura il tuo profilo LinkedIn
- Compi un’analisi della tua reputazione e tienila monitorata
- Sii unico/a ed originale
- Sii coerente
- I contenuti sono l’elemento principe, che farà la differenza
ed infine …
Buon lavoro!