I primi passi per il tuo personal branding
Se vuoi partire con il piede giusto lavorando sul fatidico personal branding, cerchiamo di capire che cosa significa.
Su Wikipedia leggiamo:
Il personal branding è l’attività con cui prima si consapevolizza e poi si struttura la propria marca personale.
Può essere definito come ciò che viene detto, sentito e pensato a livello collettivo dalle persone su di voi e sui servizi che offrite, nella vostra vita professionale e non.
La locuzione personal branding risale alla fine degli anni Novanta quando Tom Peters pubblica questo articolo “The Brand Called You”
Provo, allora, a fornirti qualche spunto per poter lavorare al meglio sulla tua comunicazione pubblica e al contempo, quindi, sul tuo personal branding.
Sia che tu sia un professionista, che un imprenditore, un dipendente che una persona in cerca di lavoro questa attività può essere preziosa.
La tua autorevolezza può fare la differenza.
Quindi, dopo aver analizzato a fondo chi sei, cosa vuoi essere e come vuoi essere percepito, ecco cosa ti rimane da fare.
1) Profili Social personali
Dove sei presente?
Quali account social hai attivato?
Ovunque tu sia, importante è cercare di mantenere al meglio la tua reputazione.
Parleremo nel punto due di LinkedIn ma se sei su Facebook, Twitter, Tik Tok o Instagram è bene comparire col tuo nome e cognome ed una foto reale attuale.
Sugli account personali puoi tranquillamente condividere passioni ed interessi personali, ma nel farlo poni attenzione ai toni e che i contenuti che proponi non ti mettano in difficoltà in un futuro prossimo o remoto.
Ottimizza i profili al meglio con dati reali e attuali, ogni tanto potresti anche pubblicare qualcosa che sia attinente alla tua professione attuale o desiderata.
L’obiettivo è far comprendere a chi incrocia periodicamente i tuoi contenuti che sei una persona realmente esistente, di cui ci si può fidare, educata e che ha interessi di vario tipo, oltre ad occuparsi professionalmente di…
Non devi ossessionare, spammare promozioni o proposte commerciali, o auto-incensarti sia chiaro.
Pensa a cosa possano ”dire di te gli altri quando esci dalla stanza” e comportati di conseguenza.
2) Profilo Linkedin
Per il personal (professional) branding oggi non vedo miglior strumento a disposizione che il social professionale per eccellenza: LinkedIn.
Lo inserisco a parte perchè merita un discorso a parte.
Non possiamo pensare ad una presenza a titolo personale, su una piattaforma che prevede come concept specifico il lato professionale.
Quindi, il nostro profilo LinkedIn se ben utilizzato e ottimizzato è uno strumento davvero utile di personal branding.
Grazie a come compiliamo il profilo, ai contenuti che condividiamo, a come interagiamo con gli altri possiamo davvero posizionarci in modo corretto nella mente altrui.
Non sei su LinkedIn?
Fossi in te un pensierino lo farei… se vuoi dedicarci un po’ di tempo.
3) “Googola” il tuo nome e cognome
È una delle prime regole per un primo controllo della nostra reputazione online.
Cosa esce fuori quando cerchi su Google il tuo nome + cognome?
Sappi che la prima impressione vale molto e sapere cosa può uscire di noi quando qualcuno ci cerca perchè vuole capire chi siamo…. diventa importantissimo.
È bene presidiare la “SERP” (Search Engine Results Page) corrispondente a questa ricerca.
Se abbiamo un sito personale, un profilo LinkedIn o anche un profilo su about.me è facile che tra i primi risultati vi siano quelli.
E non è affatto cosa malvagia ?
4) Blog
Avere un blog può essere un’ottima strategia di personal branding.
Certo, costa impegno.
Però potresti anche valutare queste opzioni:
- Conosci il social Medium?
- Sai che anche LinkedIn ha un blog integrato (si chiamava Pulse un po’ di tempo fa)?
In entrambi i casi puoi sfruttare le potenzialità di questi mezzi per pubblicare contenuti che comunque si posizionano anche su Google.
Adesso non ti resta che iniziare.
Ti ho fornito i primi 4 passi, dopo averli esaminati e pensato a ciò che fa per te, devi iniziare a comunicare attraverso una strategia di contenuti.
Buon lavoro!