In Italia, oltre 51 milioni di persone sono connesse a Internet, rappresentando l’87,7% della popolazione totale. Questo dato riflette un paese sempre più digitale, dove le abitudini di ricerca e scoperta online stanno cambiando rapidamente. Google domina ancora incontrastato, con un tasso di adozione del 87,84% nel 2024, posizionando l’Italia tra i paesi con il più alto utilizzo del motore di ricerca.
Cercare informazioni online è un gesto quotidiano, quasi naturale.
Ogni giorno, a livello globale, vengono effettuate circa 22 miliardi di ricerche, e l’Italia contribuisce in modo significativo a questo impressionante volume.
I motori di ricerca restano lo strumento principale per scoprire nuovi brand e prodotti: il 40,8% degli utenti italiani li utilizza per questo scopo, mentre il 59,1% li sfrutta per ottenere informazioni approfondite sui marchi. Tuttavia, il panorama della scoperta online non si limita più ai motori di ricerca tradizionali. I social media stanno guadagnando terreno, con il 25,1% degli italiani che dichiara di utilizzarli per trovare nuovi prodotti e servizi. Tra le app più utilizzate spiccano le chat e i servizi di messaggistica (96,7%), seguiti dai social network (94,6%) e dalle piattaforme di shopping (90,4%).
Ma ti sei mai chiesto/a quanto sia cambiato il modo in cui cerchiamo rispetto a qualche anno fa?
Oggi, motori di ricerca, social media e intelligenza artificiale si intrecciano in un ecosistema digitale complesso che riscrive le regole, ridefinendo il nostro modo di interagire con il web.
Motori di ricerca: verso una nuova era di risposte
Negli ultimi anni, il panorama della ricerca online ha subito una trasformazione significativa. Google, leader indiscusso del settore, ha evoluto il suo approccio passando dalla semplice presentazione di elenchi di link a fornire risposte dirette e contestualizzate alle query (domande) degli utenti. Questa evoluzione è stata resa possibile grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale (IA) nei suoi algoritmi, permettendo una comprensione più profonda del linguaggio naturale e delle intenzioni degli utenti.
Un esempio emblematico di questa trasformazione è l’introduzione delle AI Overviews. Questa funzionalità offre panoramiche generate dall’IA che sintetizzano informazioni chiave da diverse fonti web, facilitando l’accesso rapido alle risposte desiderate. Lanciata inizialmente negli Stati Uniti, AI Overviews è stata estesa a oltre 100 paesi, raggiungendo più di un miliardo di utenti mensili.
Parallelamente, sono emersi nuovi attori nel campo della ricerca basata sull’IA. Perplexity AI, ad esempio, si distingue per la capacità di fornire risposte concise e contestualizzate, citando fonti affidabili per garantire l’accuratezza delle informazioni. Questo approccio trasparente costruisce fiducia e assicura l’affidabilità delle risposte fornite.
Anche Brave Search ha introdotto innovazioni significative, come la funzionalità “Summarizer”, alimentata dall’IA, che fornisce risposte concise e pertinenti in cima ai risultati di ricerca. Questa caratteristica migliora l’esperienza dell’utente offrendo informazioni immediate e rilevanti.
Questi sviluppi indicano una tendenza chiara: i motori di ricerca stanno evolvendo da semplici strumenti di navigazione a sofisticati assistenti virtuali, capaci di comprendere e rispondere alle esigenze degli utenti in modo sempre più preciso e personalizzato.
Social media: L’ascesa come strumenti di ricerca
Se sei nato prima del 2000, probabilmente non usi TikTok per cercare “le migliori pizzerie in città”.
Uno studio condotto nel Regno Unito da Ofcom mostra che il 40% dei giovani tra i 18 e i 24 anni preferisce TikTok per trovare informazioni su ristoranti, hotel, luoghi da visitare o attività visive, come “le migliori cose da fare a Londra”. Sebbene questa tendenza sia più marcata in ambito globale, anche in Italia stiamo assistendo a una crescita dell’uso di TikTok per ricerche rapide e visive, soprattutto tra i giovani.
I social media sono diventati strumenti di ricerca immediate e interattiva, capaci di fornire risposte rapide e personalizzate. Google stesso lo ha capito, integrando contenuti social nei risultati di ricerca.
Secondo un’osservazione di Prabhakar Raghavan, vicepresidente senior di Google, i giovani utenti stanno “utilizzando TikTok e Instagram sempre più come strumenti di ricerca”, sottraendo terreno a servizi di punta come Google Search e Google Maps.
Durante un’intervista riportata da TechCrunch, Raghavan ha sottolineato come il 40% dei giovani, quando cerca un luogo per mangiare, preferisca andare su TikTok o Instagram piuttosto che utilizzare Google Maps o Search.
Questa tendenza evidenzia una mutazione culturale nel modo in cui le persone cercano informazioni: i giovani preferiscono contenuti visivi e immediati piuttosto che leggere testi lunghi o navigare tra risultati tradizionali. Per Google, questo rappresenta una sfida significativa e un segnale dell’importanza di adattarsi a nuovi comportamenti digitali.
La nuova sfida: AEO
Il panorama della ricerca online si sta evolvendo rapidamente, trasformando le modalità con cui gli utenti cercano e trovano informazioni.
Il passaggio dalla ricerca tradizionale, basata su parole chiave, alla ricerca vocale più naturale e conversazionale sta ridefinendo le regole del gioco.
Non chiediamo più “migliore pizza vicino a me“, ma domande come “Dove posso trovare una buona pizza stasera?” diventano sempre più comuni, grazie alla diffusione di dispositivi come Siri, Alexa e Google Assistant.
I cosiddetti Ask Engine, ovvero assistenti vocali e smart speaker, stanno cambiando il nostro rapporto con la ricerca. Questi strumenti offrono risposte immediate, contestualizzate e mirate, trasformando l’interazione in una conversazione. Per i professionisti del digitale, adattarsi a questo nuovo ecosistema è fondamentale, e l’Answer Engine Optimization (AEO) rappresenta la risposta.
Cos’è l’Answer Engine Optimization?
L’AEO è un nuovo approccio all’ottimizzazione digitale, pensato specificamente per la ricerca vocale.
A differenza della SEO tradizionale, che si basa su parole chiave e frasi, l’AEO si concentra su:
- Contenuti conversazionali: risposte dirette a domande naturali.
- Informazioni utili: chiare, concise e di immediata comprensione.
- Contesto: considerare intenti dell’utente, posizione e dati storici.
Ad esempio, un assistente vocale risponderà a “Qual è il miglior ristorante di sushi vicino a me?” basandosi su recensioni, orari, vicinanza e persino sullo stile della richiesta (rapida o formale).
Come fare in pratica?
Ecco alcune strategie:
- Rispondere a domande comuni: I contenuti devono rispondere in modo chiaro ad esigenze specifiche.
- Utilizzare un linguaggio naturale: Più simile a una conversazione che a un elenco di parole chiave.
- Siti web mobile-friendly con tempi di caricamento rapidi.
- Dati strutturati per facilitare la comprensione dei contenuti da parte degli assistenti vocali.
- Ricerca delle domande degli utenti: studiare le “query” più frequenti per il proprio settore.
L’AEO non è una moda passeggera, ma una realtà destinata a consolidarsi. La combinazione di ricerca vocale, motori di risposta e intelligenza artificiale sta ridefinendo il modo in cui comunichiamo online. Per chi lavora nel digitale, l’adattamento non è solo necessario, ma un’opportunità per emergere.
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