LinkedIn si posiziona come la piattaforma per eccellenza dedicata ai professionisti che desiderano espandere la loro rete, condividere competenze e scoprire opportunità di carriera.

Tuttavia, nonostante i benefici evidenti, molti esitano davanti al pulsante “Pubblica”.

Quali sono i blocchi e le paure che ci trattengono, e come possiamo superarli?

Approccio a Linkedin

Non conoscere a fondo LinkedIn è il primo dei motivi per cui non utilizziamo correttamente la piattaforma o la mistifichiamo esageratamente tenendocene alla larga.

Il primo passo è, quindi, capire come vada approcciato questo social.

LinkedIn non è un luogo dove esporre il proprio curriculum vitae in formato digitale, ma rappresenta un’opportunità preziosa per il networking, lo sviluppo professionale e il personal branding.

LinkedIn è il frutto del lavoro di Reid Hoffman che nel 2002 diede vita insieme a tre colleghi ad un luogo d’incontro virtuale per professionisti che potessero scambiarsi idee e pareri nella propria area di business.

Il segreto per ottenere successo su LinkedIn risiede nell’utilizzare la piattaforma non solo per condividere il proprio percorso professionale, ma anche per instaurare relazioni significative, dimostrare la propria competenza e contribuire alla comunità.

Un metodo l’ho indicato nel dettaglio e puoi approfondirlo grazie a questo articolo.

Approcciarsi a LinkedIn richiede una strategia ben ponderata e una comprensione approfondita della piattaforma.

Non è un territorio dove l’improvvisazione porta al successo.

Per sfruttare appieno le potenzialità di LinkedIn, è essenziale:

  1. Conoscere il social e il suo algoritmo: comprendere come funziona LinkedIn e il suo algoritmo è fondamentale.
  2. Definire obiettivi chiari: prima di immergerti in LinkedIn, chiarisci a te stesso quali obiettivi vuoi raggiungere.
  3. Inserire LinkedIn nel tuo piano strategico: LinkedIn dovrebbe essere una parte integrante della tua strategia di marketing e comunicazione. Pensa a come puoi utilizzare la piattaforma per supportare i tuoi obiettivi a lungo termine, considerando un piano di contenuti coerente e sostenibile.
  4. Social Selling: mentre vendere direttamente un prodotto su LinkedIn non è pensabile, la piattaforma si rivela eccellente per il social selling.

Attraverso questi passaggi, puoi costruire una presenza forte e influente su LinkedIn, sfruttando la piattaforma non solo per connetterti con altri professionisti ma anche per avanzare nella tua carriera o far crescere la tua attività.

Prima di affrontare altri timori, facciamo una considerazione di approccio che a mio parere condiziona il modo in cui guardiamo alla piattaforma quando ancora non la conosciamo bene.

Fallire è un’opzione possibile

In Italia, la percezione culturale del fallimento spesso si carica di un peso negativo eccessivo, diventando un tabù che ostacola l’innovazione e la crescita personale. La paura di fallire può diventare paralizzante, frenando l’audacia necessaria per sperimentare, osare e, infine, per riuscire. Tuttavia, riconoscere il fallimento come parte integrante del processo di apprendimento e crescita è fondamentale per superare questa barriera culturale.

In realtà il fallimento dovrebbe essere considerato normale, un aspetto inevitabile del percorso di ogni individuo che mira a migliorarsi. Questa visione è condivisa anche nell’ambiente imprenditoriale, soprattutto seguendo modelli statunitensi dove si riconosce che fallire è l’unico modo di avere successo, poiché gli errori insegnano lezioni preziose che guidano verso il miglioramento e l’innovazione.

Tuttavia, la narrativa dominante tende a demonizzare il fallimento, per cui viviamo condizionati da tutto questo anche se il vero nemico non è il fallire, ma la paura stessa di fallire. Questa paura può diventare un ostacolo maggiore rispetto agli insuccessi stessi, limitando le possibilità di esplorare nuove strade e di realizzare il proprio potenziale.

Tempo fa girava su Facebook una storiella che raccontava di un insegnante che intenzionalmente scrive un’operazione sbagliata sulla lavagna e viene deriso portando gli studenti a rifletter su come la società tenda a focalizzarsi sui fallimenti piuttosto che sui successi. L’importante lezione da trarre è che, nonostante il mondo possa concentrarsi sui nostri errori, è fondamentale valorizzare i propri sforzi e imparare da ogni esperienza, sia positiva che negativa.

Ho sentito parlare di “diritto di fallire”, considerato come passo essenziale per il processo creativo e di apprendimento. Fallire dovrebbe essere visto non solo come un’opzione, ma come un diritto che permette di prendersi rischi calcolati e di imparare dai propri errori.

Riportando questo condizionamento e questa paura a LinkedIn ecco che probabilmente uno dei blocchi che subiamo è proprio derivante da questo timore, che ci inibisce di provare ad usare una piattaforma che ci sembra vissuta da soli “vincenti”.

“L’errore è vita, è il segno più evidente che si sta tentando, sperimentando, vivendo. Il vero fallimento è non avere il coraggio di essere sé stessi, non rischiare per realizzare i propri sogni.” (Roberto Benigni)

Altre paure che ti allontanano da LinkedIn

Come ho detto in premessa, in questo articolo voglio fornirti delle risposte a delle paure che si frappongono alla necessità di utilizzare correttamente la piattaforma.

Prendo spunto in linea generale da un articolo di Thomas Oppong che ha analizzato alcune paure che bloccano la creatività, identificandone cinque:

  • Paura di non avere talento: la mancanza di fiducia nelle proprie capacità può impedire di esplorare il proprio potenziale creativo.
  • Paura che il miglior lavoro sia già stato fatto: il timore che non ci sia più nulla di significativo da creare può bloccare l’innovazione.
  • Paura del rifiuto o della critica: il timore di non essere accettati o apprezzati può frenare la volontà di condividere idee originali.
  • Paura che le idee non siano abbastanza buone: la sensazione che il proprio lavoro non sarà all’altezza può paralizzare la creatività.
  • Paura che altri abbiano fatto meglio: il confronto con il successo altrui può scoraggiare dall’agire.

Affrontare queste paure non è semplice, ma è possibile.

Dobbiamo solamente accettare queste insicurezze come parte del processo creativo.

Vediamone alcune nel dettaglio, a modo mio.

La sindrome dell’impostore

Nel nostro viaggio attraverso i timori legati a LinkedIn, non possiamo non affrontare un fenomeno tanto diffuso quanto insidioso: la sindrome dell’impostore.

Chiunque abbia tentato di farsi strada nel mondo professionale digitale si sarà, almeno una volta, imbattuto in questa sensazione subdola, che insinua dubbi sulla propria competenza, nonostante le evidenze del contrario.

La sindrome dell’impostore è quel fenomeno psicologico per cui individui di successo non riescono ad interiorizzare i propri risultati, vivendo in un costante stato di ansia da prestazione e temendo di essere “smascherati” come frodi.

Questo stato mentale, descritto per la prima volta negli anni ’70 da Pauline Clance e Suzanne Imes, colpisce molte persone, indipendentemente dal successo e dal riconoscimento ottenuti.

Su LinkedIn, questa sensazione può essere amplificata. La piattaforma, con il suo flusso incessante di successi professionali, competenze e raccomandazioni, può facilmente innescare o intensificare la sindrome dell’impostore. Si può iniziare a pensare che, nonostante i propri sforzi, non si sia realmente all’altezza del ruolo che si ricopre o delle competenze che si afferma di avere.

È fondamentale riconoscere che la sindrome dell’impostore è un’illusione, un inganno perpetrato dalla nostra mente. Affrontare questa sfida richiede un lavoro consapevole su di sé, riconoscendo i propri successi e attribuendosi il merito che effettivamente si merita.

Seppure il confronto con la sindrome dell’impostore sia un passaggio obbligato nel percorso di crescita personale e professionale, molti professionisti si sentono come se non meritassero il loro successo.

Tranquillo/a, sei in buona compagnia.

E se soffri di sindrome dell’impostore sappi che vuol dire che hai competenze e capacità reali.

Sei introverso/a?

Nel mondo professionale e su piattaforme come LinkedIn, gli introversi (come me) possono spesso sentirsi a disagio o fuori luogo.

La buona notizia, però, è che l’introversione non è affatto un ostacolo alla realizzazione professionale o alla costruzione di un personal brand efficace.

Anzi, con l’approccio giusto, può trasformarsi in un vero e proprio punto di forza.

Il Manifesto degli Introversi di Riccardo Scandellari (in cui mi riconosco appieno) sottolinea come, in un mondo che premia spesso l’estroversione, gli introversi possiedano però qualità uniche che possono fare la differenza.

La riflessività, la capacità di ascolto e una naturale inclinazione verso relazioni profonde e significative sono tutte caratteristiche che, se ben sfruttate, possono arricchire notevolmente il networking e la condivisione di contenuti su LinkedIn.

LinkedIn è il social dove prediligere la qualità alla quantità nelle interazioni e nei contenuti condivisi, puntare su pubblicazioni che riflettano approfondimenti e analisi, piuttosto che cercare a tutti i costi la visibilità con post frequenti ma meno significativi.

La sindrome da foglio bianco

La “Sindrome da foglio bianco” è un fenomeno che colpisce molti scrittori, creativi e professionisti ogni volta che si trovano di fronte alla necessità di produrre contenuti nuovi.

Si manifesta con un blocco creativo, che rende difficile iniziare a scrivere o trovare idee per i propri contenuti.

Su LinkedIn, questa sindrome può essere particolarmente intimidatoria, dato l’alto valore che la piattaforma pone sulla condivisione di contenuti originali e significativi.

Per superare questo blocco, è importante adottare un approccio graduale e non farsi sopraffare dall’ansia da prestazione.

Ecco alcuni consigli pratici:

  • Inizia con piccoli passi: prima di lanciarti nella scrittura di post originali, inizia interagendo con il contenuto degli altri. Commentare i post di altri utenti o condividere articoli di interesse può essere un ottimo modo per iniziare a farsi conoscere e a sentirsi più a proprio agio sulla piattaforma.
  • Mantieni una mente aperta e cerca ispirazione nella tua quotidianità lavorativa e nelle tue interazioni. Ogni esperienza può trasformarsi in un’idea per un post interessante su LinkedIn.
  • Come ho sottolineato nel mio articolo su come raccogliere le idee per i tuoi contenuti avere un metodo per annotare spunti e idee appena ti vengono in mente può aiutarti a superare il blocco quando arriva il momento di scrivere.
  • Pianifica: avere un piano editoriale anche semplice, può aiutarti a superare il timore del foglio bianco fornendoti una struttura e degli obiettivi chiari.

La chiave per superare la sindrome da foglio bianco su LinkedIn è ricordare che ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo.

Senza ansie!

La paura del Giudizio e la ricerca della Perfezione

Trovare la calma interiore è fondamentale per produrre contenuti di qualità. È nell’atto di condividere, nell’entrare in sintonia con gli altri, donando il proprio tempo e le proprie conoscenze, che si trova la vera gioia e si dimostra il proprio valore.

Ricorda che la creatività si nutre di fiducia e di una mente aperta. Abbiamo affrontato questo aspetto qui sopra.

Evita di forzarti alla creazione, quindi, se non ti senti rilassato /a e concentrato/a.

Per comunicare devi esporti ed esporsi richiede coraggio, ma è anche un’opportunità straordinaria di crescita personale e professionale.

Il messaggio chiave è di abbracciare la propria vulnerabilità come forza, permettendo così di connettersi autenticamente con il proprio pubblico.

Già non devi temere il giudizio di amici e parenti. I tuoi contenuti sono dedicati ai tuoi potenziali clienti. E a nessun altro.

Inoltre ricorda sempre che “Il contenuto perfetto non esiste“.

La sensazione di non appartenenza

Sentirsi estranei o inadeguati su LinkedIn è un’esperienza comune a molti, ma è importante ricordare che ognuno ha qualcosa di unico e prezioso da offrire.

Il confronto con gli altri, sebbene possa sembrare scoraggiante, non dovrebbe impedirti di esplorare e contribuire alla piattaforma.

In realtà, ci sono passi concreti che puoi compiere per superare questa sensazione e iniziare a sentirti parte della comunità di LinkedIn.

Un ottimo punto di partenza è unirsi a gruppi rilevanti nel tuo campo o seguire influencer e professionisti che ammiri.

Questi spazi offrono un’opportunità per ascoltare e, gradualmente, partecipare a discussioni che riflettono i tuoi interessi e le tue competenze. Non solo, ma possono anche essere fonti inestimabili di apprendimento e ispirazione.

Come ho sottolineato nel post pubblicato su Linkedin qualche tempo fa e che ho intitolato “Riflessioni a voce alta”, la chiave non è emulare gli altri, ma piuttosto esprimere la propria autenticità.

Ciò che rende prezioso il tuo contributo è la tua prospettiva unica, le tue esperienze e la tua capacità di arricchire il dialogo all’interno della tua rete.

La diversità di pensiero è ciò che alimenta la crescita e l’innovazione su piattaforme come LinkedIn.

Ogni traguardo, ogni lezione appresa, ogni esperienza vissuta contribuisce alla tua storia professionale e può ispirare o aiutare gli altri nella loro propria.

Paura di dire qualcosa di già sentito/detto

Il timore di sembrare ripetitivi o di non aggiungere nulla di nuovo alla conversazione può frenare molti dal condividere le proprie idee su LinkedIn.

Tuttavia, è importante ricordare che ogni individuo porta con sé una prospettiva unica, forgiata dalle proprie esperienze, conoscenze e riflessioni.

Anche se un tema è stato ampiamente discusso, il tuo punto di vista personale ha il potenziale per illuminarlo sotto una luce diversa, offrendo spunti che altri potrebbero non avere considerato.

Quando senti che quello che stai per dire o scrivere è “già detto” o “troppo scontato”, fermati un momento e rifletti sulle tue esperienze personali legate a quel tema.

Chiediti: “Cosa ho imparato io da questa esperienza che potrebbe essere utile ad altri?” o “Qual è il mio punto di vista unico su questo argomento?

Queste domande possono aiutarti a focalizzare il tuo contributo, rendendolo non solo pertinente ma anche prezioso per la tua rete, tieni conto che ci può essere sempre qualcuno che non conosce a fondo quella questione ed apprezzerà il tuo modo di presentarla, anche se non sei stato/a il/la prima a portarla in superficie.

Non sottovalutare il potere dell’autenticità. I post e i commenti che riflettono la tua vera voce e le tue sincere riflessioni tendono a risuonare più profondamente con gli altri.

La tua sincerità può ispirare fiducia e stimolare una connessione più significativa con il tuo pubblico.

Pubblica il primo post su LinkedIn

Pubblicare il primo post su LinkedIn può sembrare un passo da gigante, soprattutto per chi è nuovo alla piattaforma o non si sente ancora completamente a proprio agio nel condividere contenuti.

Tuttavia, ricordati che l’obiettivo principale non è l’immediata risonanza o l’approvazione universale, ma il valore che il tuo post aggiunge alla comunità.

Nel mio articolo su come scrivere il post perfetto per LinkedIn, sottolineo alcuni concetti chiave per approcciarsi alla creazione di contenuti su questa piattaforma.

Uno dei principali è l’importanza di trovare la propria voce unica e di esprimere autenticamente le proprie idee e esperienze.

Non esiste una formula magica o vincente univoca perché ciò che funziona meglio su LinkedIn è l’autenticità e la capacità di condividere prospettive personali che possono ispirare o essere di valore per altri.

Tuttavia:

  • Concentrati sul contributo che il tuo post può dare alla comunità. Anche un piccolo insight o una riflessione personale può stimolare discussioni significative o offrire spunti preziosi ai tuoi contatti.
  • Trova il tuo spazio e la tua voce senza cercare di emulare altri. Le esperienze personali e la sincerità nella condivisione sono aspetti che gli utenti di LinkedIn apprezzano particolarmente. Trova e adotta uno stile che rifletta la tua personalità. Che si tratti di un approccio formale, informale, ironico o diretto, trovare il tuo tono di voce ti aiuterà a distinguerti e a rendere i contenuti veri e, pian piano, immediatamente riconoscibili.
  • L’ansia da prestazione può essere un freno, ma è importante ricordare che nessuno si aspetta né desidera la perfezione. Quello che conta è l’autenticità e la volontà di condividere e partecipare.
  • L’attesa del momento perfetto può trasformarsi in un ostacolo insormontabile. Il momento migliore per iniziare è adesso. Con il tempo e l’esperienza, ti sentirai a tuo agio e scoprirai cosa risuona di più con il tuo pubblico.

Ricorda, il tuo contributo su LinkedIn non deve necessariamente rivoluzionare il settore per essere considerato prezioso. Ogni opinione, consiglio o esperienza condivisa contribuisce alla ricchezza e alla diversità della conversazione globale sulla piattaforma. Iniziare può essere il passo più difficile, ma è anche il più importante.

Troviamo il coraggio di essere imperfetti

In conclusione, la chiave per superare la paura di pubblicare su LinkedIn non risiede nell’eliminare i nostri dubbi o nell’aspirare alla perfezione, ma nel riconoscere il valore delle nostre esperienze uniche e nella volontà di condividerle, nonostante l’imperfezione.

Attraverso l’azione e l’impegno, possiamo trovare il nostro spazio e la nostra voce all’interno della vasta rete professionale di LinkedIn, aprendoci a opportunità e connessioni che prima potevamo solo immaginare.

Se hai ancora dei dubbi o bisogno di capire a fondo il mondo di questo social professionale, contattami.